Pellegrino Critica la Heat Mass Start al Tour de Ski

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A Dobbiaco, Federico Pellegrino ha espresso forti riserve sul formato Heat Mass Start del Tour de Ski. L'atleta valdostano ha evidenziato come le gare non siano riuscite a esaltare appieno le capacità degli sciatori, criticando la necessità di dover spesso imporsi in testa al gruppo per accelerare il ritmo. Già in passato scettico, Pellegrino non ha cambiato idea, ritenendo che il sistema attuale non rappresenti un progresso per lo sci di fondo e sollevando dubbi sulla sua adozione futura. Le sue dichiarazioni riflettono una crescente perplessità tra gli addetti ai lavori riguardo a questo tipo di competizione.

La tappa di Dobbiaco del Tour de Ski è stata teatro di una prestazione che ha lasciato Federico Pellegrino, portacolori delle Fiamme Oro, piuttosto perplesso. Durante la sua batteria, l'atleta si è trovato in una situazione insolita, dove, contrariamente alle aspettative, ha dovuto assumere l'iniziativa e guidare il gruppo per cercare di imprimere un ritmo più elevato alla gara, specialmente nella fase conclusiva. Pellegrino ha sottolineato l'anomalia di dover tirare il gruppo in una gara di distanza in salita, in presenza di atleti rinomati come Lapalus, Ogden e Stenshagen, mentre ha riconosciuto il comportamento atteso di Klaebo.

Le critiche di Pellegrino non si sono limitate alla specifica dinamica della sua batteria, ma si sono estese al format generale della Heat Mass Start. Già in primavera l'atleta aveva manifestato scetticismo verso questa tipologia di gara, e la sua opinione non è cambiata, anzi, si è consolidata. Il veterano azzurro ha ribadito la sua perplessità riguardo a un formato che, a suo dire, non riesce a esprimere pienamente il valore intrinseco degli atleti, essendo troppo influenzato da variabili esterne e tattiche di gruppo. La sua posizione si allinea a quella di molti altri osservatori e concorrenti che sollevano interrogativi sulla reale giustizia sportiva di queste competizioni.

Interrogato sulla possibilità che la Heat Mass Start possa rappresentare il futuro dello sci di fondo, Pellegrino ha reagito con un sorriso sarcastico, liquidando l'idea con un'espressione di chiaro disappunto. Questo atteggiamento rivela una profonda insoddisfazione per la direzione intrapresa da questo specifico formato, suggerendo che, a suo parere, esso non contribuisca al progresso o alla valorizzazione della disciplina. La reazione dell'azzurro evidenzia un dibattito acceso all'interno del mondo dello sci di fondo, che vede contrapposte le esigenze di spettacolo e le aspettative di competizioni che siano il più possibile meritorie e rappresentative delle capacità atletiche.

La performance di Federico Pellegrino e le sue successive dichiarazioni gettano luce sulle sfide e le controversie legate all'evoluzione dei format nelle competizioni di sci di fondo. L'esperienza a Dobbiaco ha riacceso il dibattito sulla validità del sistema Heat Mass Start, con l'atleta che, pur non avendo vinto, ha ribadito la sua ferma convinzione che tale format non sia l'ideale per mostrare le vere abilità degli sciatori e, men che meno, per delineare il futuro della disciplina.

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